Per alcuni potrebbe sembrare un azzardo introdurre la matematica nella strategia d’impresa, dove il pensiero libero e creativo trova la sua più pura espressione.
Altri, invece, annuiranno, convinti che sono solo i numeri, e quindi la matematica, alla base di ogni decisione d’impresa.
Bilanci e budget sembrano spesso farla da padrona nella guida e nella strategia di un’azienda.
E’ vero, i numeri sono importanti, anzi fondamentali, ma non sono e non possono essere i numeri a orientare la strategia d’impresa e il pensiero creativo dell’imprenditore. Con pensiero creativo non intendiamo il colpo di genio senza regole, ma l’impulso proprio di ciascun imprenditore di saper trasformare un’intuizione in un’idea d’impresa da sviluppare e rendere realizzabile e sostenibile in ogni suo aspetto.
I numeri sono necessari a definire la fattibilità e, appunto, la sostenibilità di un’iniziativa, che sia commerciale, di ricerca e sviluppo o di altra natura. Ma i numeri intervengono successivamente.
Prima c’è l’impulso, l’intuizione. Libera e creativa.
Ma allora, non è una contraddizione parlare di matematica nel pensiero creativo e strategico?
No, se teniamo a mente che la creatività non è genio e sregolatezza, un impulso fine a se stesso, ma è un processo dove sono miscelati in un equilibro perfetto i valori chiave per la riuscita e la crescita d’impresa: creatività, condivisione, consapevolezza, motivazione.
Abbiamo, quindi, giocato con la matematica, per creare la formula dell'”evoluzione d’impresa”:
Non può esserci evoluzione d’impresa se la motivazione non si mescola alla creatività inserita in un pensiero consapevole e condiviso con le persone che lo aiuteranno a maturare e a realizzare.
Ogni crescita all’interno di un’impresa ha come centro le persone: stimolarne la creatività, motivarne l’adesione ai valori aziendali e condividere con loro i passi futuri sono gli ingredienti base per creare un’evoluzione consapevole.
